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Case History

Come il giusto trattamento ortodontico risolve anche il problema ai denti più complicato

  • La tua bambina di 6 anni ha gli incisivi separati e tu non sei ancora sicura che mettere l’apparecchio sia una buona idea?
  • Tuo figlio ha appena messo l’apparecchio e ti stai chiedendo quali saranno i risultati?
  • Il dentista ha suggerito alla tua bambina di mettere l’apparecchio e tu ti stai domandando se non sia meglio aspettare che cresca?

Non tutti i bambini hanno sin da subito dei denti sani e perfettamente allineati. Carie, malocclusioni varie, come morsi incrociati, affollamenti o spazi interdentali eccessivi, sono solo alcuni dei problemi che potrebbero presentarsi nei bambini nel periodo che va dalla comparsa dei primi denti da latte a quando compaiono i denti definitivi.

Molti genitori sono convinti che fino a quando il bambino è piccolo, la cosa migliore da fare sia aspettare che cresca e che abbia i denti definitivi per intervenire. Aspettare però non è sempre la scelta migliore. La maggior parte di questi disturbi, se non corretti subito, possono portare ad altri problemi funzionali, creando nel bambino ulteriori disagi. L’ortodonzia intercettiva serve proprio a questo, a correggere i problemi dei denti dei bambini. È l’ortodontista pediatrico a valutare il miglior momento della loro crescita in cui poter intervenire.

Dall’ortodonzia alla pratica

So che per un genitore è difficile credere all’idea che un bambino possa aver bisogno dell’apparecchio ai denti o di un trattamento ortodontico già da molto piccolo, per questo ho deciso di far parlare loro: i miei piccoli pazienti.

Vedendo le loro foto e leggendo la loro storia, puoi constatare con i tuoi occhi come il giusto trattamento ortodontico sia in grado di fare dei piccoli miracoli e trasformare anche il morso più complicato in un bellissimo sorriso. E un bel sorriso ha la capacità di aiutare anche il più timido dei bambini a entrare e superare l’adolescenza pieno di fiducia in sé stesso e nel suo aspetto, come è accaduto ai miei piccoli pazienti.

Lorena: quei dentini storti che non la fanno sorridere

Poco spazio all’arcata superiore e forse qualche dente più del necessario. L’arcata inferiore invece sembra allineata… La mamma percepisce che qualcosa nel sorriso di Lorena non va e decide di rivolgersi a me. Ha proprio ragione: manca un incisivo in arcata e la radiografia ne conferma l’agenesia.

 

Occorre ripristinare il giusto rapporto tra le 2 arcate e fare in modo che siano coordinate tra di loro e perfettamente allineate. Grazie a una diagnosi precoce e a un corretto piano di trattamento, l’ortodonzia ha risolto il problema ai denti della piccola Lorena, che ora sorride serena e fiera dei suoi risultati.

Giulia: una bocca troppo piccola per dei denti così grandi

Affollamento gravissimo, palato stretto e morso aperto; troppo poco spazio per l’eruzione corretta degli incisivi laterali

Dopo una iniziale fase ortopedica di espansione mascellare, considerando il tipo di malocclusione e le dimensioni eccessive dei denti rispetto alle arcate, ho preso la decisione di estrarre quattro premolari per recuperare lo spazio di cui avevano bisogno gli altri denti per erompere.

Grazie alle estrazioni è stato possibile allineare e coordinare perfettamente le arcate. Adesso Giulia è finalmente contenta del suo sorriso e la mancanza dei quattro premolari non si nota minimamente.

Andrea: i piccoli miracoli dell’odontoiatria infantile e dell’ortodonzia

Denti cariati, occlusione non corretta, arcate mascellari non perfettamente sviluppate, spazi tra i denti, agenesie, affollamento. Tutto nella bocca dello stesso bambino, quella del piccolo Andrea, che all’epoca aveva solo 7 anni. La situazione di Andrea era davvero complicata, dovevo trovare il modo di risolverla.

Così io e Andrea, grazie anche ai suoi genitori, abbiamo iniziato un percorso di cura del cavo orale e di trattamenti ortodontici, un percorso che il piccolo Andrea ha portato avanti con costanza e senza arrendersi mai, proprio come un vero super eroe.

“Proprio grazie alla sua tenacia oggi Andrea, a 15 anni, sfoggia un sorriso naturale più che soddisfacente, un sorriso che gli permette di vivere l’adolescenza senza disagi.”

Federica: un sorriso dedicato alla sua mamma

Quando è venuta da me Federica aveva la stessa età delle mie figlie. Aveva i capelli corti e indossava gli occhiali. Mi ricordo che era molto timida. Durante la sua prima visita odontoiatrica tremava, non voleva farsi visitare. Conquistare la sua fiducia non è stato facile. Alla fine, anche grazie alla sua mamma, ci sono riuscita e lei finalmente ha accettato di farsi curare i denti.

Affollamento, morso aperto, morso incrociato, deglutizione atipica: questi i suoi problemi.

Il suo sorriso non piaceva né a lei né alla sua mamma.

Il suo trattamento ha richiesto 2 fasi distinte: una prima fase ortopedica per correggere il palato stretto e una seconda fase di allineamento e coordinazione delle arcate. Nella prima fase è stato utilizzato un disgiuntore rapido palatale, mentre nella seconda un apparecchio fisso bimascellare.

Ricordo che Federica era una bambina che andava molto spesso rimotivata, sia per quanto riguarda il mantenimento dell’igiene, sia per quanto riguarda la collaborazione necessaria al proseguimento della terapia ortodontica.

“È importante riuscire a trovare le leve psicologiche giuste per non far arrendere i pazienti. È importante che non cedano ai momenti di stanchezza che spesso si verificano, solo così si raggiungono i risultati.”

Alla fine, arrivò anche per Federica il momento di togliere l’apparecchio e quando lo comunicai alla mamma vidi il suo viso illuminarsi, i suoi occhi contenti incrociarsi con quelli, altrettanto contenti della figlia. Finalmente potevano sorridere insieme per i risultati.

Roberta: i suoi denti non le piacevano e l’idea dell’apparecchio ancora meno

La mamma di Roberta è preoccupata: gli incisivi laterali da latte sono caduti già da un bel po’, ma quelli permanenti non vogliono proprio saperne di uscire; non è che per caso non ci saranno? Si domanda.

Il problema in realtà è un altro: non escono perché manca lo spazio necessario.

Anche in questo caso l’intervento ha richiesto due fasi distinte.

La prima fase serviva per creare lo spazio necessario all’eruzione degli incisivi, così da riuscire a farli crescere spontaneamente.

Roberta va in crisi, deve mettere l’apparecchio fisso per allineare i denti e per far ben chiudere le due arcate, i suoi denti non le piacciono e l’apparecchio le piace ancora meno.

Dovevo trovare un modo per accontentare Roberta e soddisfare le sue richieste “estetiche”, non voleva che l’apparecchio penalizzasse il suo aspetto. Ho optato così per l’apparecchio linguale, un apparecchio che consente di correggere i problemi di disallineamento dei denti senza essere visibile, perché attaccato alla superficie interna dei denti.

In questo modo Roberta ha raggiunto entrambi i sui obiettivi: avere un bel sorriso senza essere esteticamente penalizzata durante il trattamento ortodontico. Ora i suoi denti le piacciono e anche mettere l’apparecchio alla fine non è stato così male.